Stagione assembleare 2019

Pubblicato il 4/11/2019

La stagione assembleare 2019 ha visto ancora una volta i gestori italiani ed esteri svolgere un ruolo attivo nel presentare candidati per le quote di minoranza degli organi sociali delle società italiane, attraverso il meccanismo del Voto di lista, che rappresenta uno dei pilastri del sistema di corporate governance del nostro Paese.

Per il Comitato dei gestori, che cura la presentazione delle singole liste per l’elezione o la cooptazione di candidati di minoranza alle cariche sociali di emittenti quotati partecipati italiani, è tempo di bilanci e i numeri della stagione 2019 sono positivi.

Anche quest’anno, nel rispetto dei “Principi per la selezione dei candidati alle cariche sociali in società quotate” stabiliti dal Comitato corporate governance di Assogestioni, sono stati confermati una serie di obiettivi importanti. In primo luogo, tutti i nominativi proposti nel corso della stagione rispettano i requisiti di indipendenza fissati dal Codice di autodisciplina. Inoltre, con riguardo al numero degli eletti, il trend rispetto alla stagione 2016 (stagione di riferimento per la comparazione triennale, considerata la durata dei mandati negli organi sociali delle società italiane) continua a essere positivo.

I candidati risultati eletti in 19 società del FTSE-Mib, 19 del Mid Cap, e otto società tra Small Cap, Aim e Mta, sono 76, di cui 45 sono andati a coprire incarichi di consigliere di amministrazione, 29 di presidente di collegio sindacale e due di sindaco effettivo (senza considerare i 31 sindaci supplenti).

È significativa la crescita numerica per quanto concerne sia il numero di liste depositate sia il numero delle società in cui sono stati eletti candidati proposti dal Comitato dei gestori. Ma ancora più significativo è il numero complessivo degli eletti in carica a oggi, che si attesta a oltre 232 tra consiglieri di amministrazione indipendenti e sindaci di minoranza in oltre 90 società.

Con riguardo alle caratteristiche dei candidati proposti ed eletti, è proseguito l’impegno dei gestori a sostegno della parità di accesso agli organi di vertice delle quotate. Le prime evidenze confermano che anche quest’anno è stato abbondantemente superato l’obiettivo del riparto tra generi fissato a seguito dell’entrata in vigore della Legge Golfo-Mosca, considerato che sono state proposte oltre il 48% di candidature di genere femminile e sono oltre il 43% le donne risultate elette in 26 società. Tra queste si distinguono ben 12 presidenti di collegi sindacali.

I dati sulla provenienza dei candidati risultati eletti consolidano la tendenza del Comitato dei gestori a selezionare principalmente profili provenienti dalla libera professione – circa il 49% degli eletti – e con significative esperienze manageriali e di alta direzione – circa il 45% – mentre solo il 6% degli eletti proviene dal mondo accademico. L’età media degli eletti è attorno ai 55 anni.